Libertarianismo – Wikipedia

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Il libertarianismo[1] (chiamato anche, impropriamente, libertarismo, termine che identifica una differente e pi ampia ideologia) un insieme di filosofie politiche tra loro correlate che considerano la libert come il pi alto fine politico.[2] Ci include la libert individuale[3], la libert politica e l'associazione volontaria. Le parole libertarianism e libertarism furono usate dalla seconda met del XX secolo da filosofi e politici anglosassoni che provenivano da differenti formazioni culturali (talvolta anche contrapposte): ossia quelle del liberalismo, socialismo, comunismo[4][5][6][7] e dell'anarchismo.

L'idea politica del libertarismo si rif al sistema economico capitalista e al diritto alla propriet privata, ma le sue numerose correnti divergono sul peso e sulla stessa figura dello Stato: gli anarco-capitalisti premono per una sua totale eliminazione, mentre i miniarchisti mirano a preservare un'autorit pubblica che svolga compiti basilari di difesa e ordine pubblico, o anche una ridotta assistenza sociale.[8]

In lingua inglese, i termini libertarism e libertarianism sono utilizzati come sinonimi nell'uso politico, per la precisione libertarism indica quasi invariabilmente il movimento collettivista, o left libertarianism, mentre libertarianism pu indicare sia il movimento anarchico che i partiti di stampo liberale.[senzafonte] Nella maggior parte delle altre lingue ad esempio neolatine si distingue tra libertarismo, un concetto ampio sinonimo di anarchia[9], che in quanto tale si identifica con l'anarchismo e il socialismo libertario, e libertarianismo, che trae le sue origini dal liberalismo classico[1], le cui correnti principali sono l'anarco-capitalismo e il miniarchismo.

I libertariani si definiscono di solito come liberali coerenti, rigorosi e nemici della coercizione, propugnando in modo radicale le tesi tipiche del liberalismo.[10]

Due sono i filoni pi diffusi del libertarianismo:

I miniarchisti prospettano uno Stato ridotto alla minima funzione di garante delle libert individuali, ovvero lo stato di diritto; questa corrente costituzionalista si rifa evidentemente ai pensatori originali del liberalismo, per esempio John Locke, e in tempi pi recenti a intellettuali del calibro di Friedrich Von Hayek e Robert Nozick. Per i sostenitori del miniarchismo lo Stato tenuto a intervenire in economia, in linea di massima, solo per garantire un corretto svolgimento del libero mercato, abbattendo i monopoli e gli oligopoli (qualora questi siano venuti in essere violando i diritti individuali) e costruendo le necessarie e ovvie infrastrutture.

Gli anarco-capitalisti giudicano le proposte del miniarchismo incoerenti dal punto di vista teorico e irrealizzabili sul piano concreto, proponendo invece l'abolizione dello Stato e la realizzazione di un sistema di privatopie, entit territoriali auto-organizzate nei limiti delle libert individuali in grado di fornire servizi di libero mercato, sviluppantesi secondo un sistema di adesione volontaria alle regole che ogni enclave stabilisce autonomamente. Il sistema delle privatopie esclude a priori l'esistenza di nazioni e soprattutto entit sovranazionali, ammettendo unicamente la diffusione di una capillare e interattiva rete di piccole comunit private. Il principale punto di riferimento intellettuale della corrente anarco-capitalista Murray Newton Rothbard.

All'interno di questa visione radicale, i libertariani anarcocapitalisti intendono privatizzare, o meglio porre su un mercato libero, quei settori come l'amministrazione della giustizia, la sicurezza e l'ordine pubblico che perfino i liberali classici considerano alla stregua di prerogative esclusive dello Stato; in questo senso va letta la loro idea di anarco-individualismo.

La filosofia politica ed economica contemporanea stenta a riconoscere la validit delle teorie libertariane, non tanto per l'opposizione alla gestione privatizzata e concorrenziale di settori fondamentali dello stato sociale come la giurisdizione, quanto per il fondato timore che in un assetto socio-economico cos definito, privo di qualsivoglia governo centrale, una congrega ristretta di individui molto potenti sia tentata di imporre coercitivamente la propria autorit al resto della comunit; in pratica, il sistema anarco-capitalista sarebbe non auspicabile perch tenderebbe a favorire, nel momento stesso in cui venisse implementato, quei pochissimi soggetti che gi dispongono di un notevole potere finanziario (multinazionali, banche d'investimento, lobby industriali etc.). Lo stato di diritto invece, essendo, quanto meno nelle sue forme pi avanzate, basato sul sistema democratico della decisione politica, tenderebbe invece a contrastare la concentrazione del potere nelle mani di esigui gruppi privilegiati, dal momento che, qualunque sia la politica economica di una comunit, la maggior parte degli individui di quella stessa comunit ha interesse a difendere le gi ristrette risorse e propriet di cui dispone a fronte della soverchiante ricchezza di pochi soggetti. Uno degli oppositori pi spietati dell'anarco-capitalismo Noam Chomsky, il quale, da socialista libertario come egli stesso si definito, ha affermato che le idee libertariane, qualora applicate al mondo reale della politica, produrrebbero "tali forme di tirannia e oppressione come se ne sono viste poche nella storia dell'umanit".

I libertariani, d'altro canto, rigettano totalmente le accuse che vengono loro rivolte indistintamente dagli altri schieramenti politici, sia conservatori che progressisti, argomentando che in tutta la storia della civilt umana, se proprio vi un colpevole di violazione dei diritti umani, questi soprattutto lo Stato. E infatti proprio il potere astratto e non vincolante dell'autorit statale stato il principale mezzo con cui piccoli gruppi di potere o addirittura singoli individui hanno potuto, in tutti i tempi e in tutti i luoghi, realizzare forme di governo tiranniche, soverchianti e contrarie alle pi elementari regole di pacifica convivenza civile, o reiterare arbitrariamente la violazione del diritto di autodeterminazione di ogni essere umano, tra cui, al netto dell'evidenza, vi sono gli interventi armati contro altre popolazioni, minoranze o addirittura nazioni, sistematicamente portate avanti in nome di uno specifico ordine sociale da raggiungere e da imporre a tutti, o in nome di una generica sicurezza e stabilit nazionale.

Laddove quindi i tradizionali sostenitori dello Stato, inclusi i liberali classici, vedono in questo un'alta e possibilmente equa autorit garante dei diritti individuali, senza il quale sarebbe impossibile contenere lo spirito egoistico umano, che in un contesto anarchico non avrebbe freni n argini per manifestarsi, invece i libertariani pongono maggior fiducia nello spirito filiale dell'umanit, rammentando che le stesse idee di libert e uguaglianza sono nate dal basso, ovvero sono sorte spontaneamente dalla creativit mentale dei singoli, e non certo imposte dall'alto per "decreto intellettuale" da una presunta autorit garante della ragione. Il libero mercato, dunque, essendo per l'appunto una manifestazione spontanea e originale dello spirito di cooperazione umano, da intendere come la volont organica e orizzontale di una comunit di individui di determinare, ognuno per s stesso, il corso della propria vita, vivrebbe per necessit di autoregolazione, che nella visione libertariana viene chiamata anche "propriet di se stessi" o principio di non aggressione.

Gli anarchici di tradizione socialista usano il termine libertario per descrivere se stessi e le loro idee sin dal 1857. "Le Libertaire, Journal du Mouvement sociale", fu ad esempio pubblicato a New York dal 1858 al 1861 dal rivoluzionario anarcocomunista Joseph Dejacque[11]. Nella seconda met del 1900, negli Stati Uniti d'America, fece ingresso l'accezione liberal-libertaria, in genere indicata come libertarianism, ma, a volte libertarism. Il termine libertarianism, specificamente, nel 1970 rientrer in Europa per le traduzioni dell'economista francese Henri Lepage, con l'intenzione d'evitare evidenti fraintendimenti.

Le parole libertarismo e libertario furono quindi usate dalla seconda met del XX secolo da filosofi e politici anglosassoni che provenivano da differenti contrapposte formazioni culturali, e quindi, principalmente in lingua inglese, tali termini attualmente indicano movimenti culturali e politici che pur definendosi in traduzione italiana libertari sono assolutamente in antitesi tra loro. Filosofi e politici definiti libertari sono quindi in diverse tradizioni culturali ossia quelle del liberalismo, socialismo, comunismo e anarchismo: quest'ultimo movimento politico-sociale ha poi adottato il termine libertarismo appunto per autodefinirsi[12].

Negli anni settanta del XX secolo nasce negli Usa un partito politico che raccoglie una lunga storia di antistatalismo di taglio liberale e che si autodefinisce libertarian, il Libertarian Party, quindi utilizzando il termine in senso proprio, senza rispettare n i crismi anarchici della tradizione socialista, n, dunque, quelli libertari intesi nel senso europeo del termine.

Il Partito Libertariano degli Stati Uniti d'America, (LP) dall'11 dicembre 1971, data della sua fondazione, costantemente cresciuto, venendo a ricadere, utilizzando un termine innumerario, tra i terzi partiti ovvero tra i partiti minori che distaccati di diversi ordini di grandezza dai primi due, sono comunque presenti seppure a livello di decimali di milione. (Constitution Party, Green Party, Libertarian Party). Per le presidenziali del 2004 si posizionato sui 0.2 milioni di cittadini affiliati (Democratic 72.00, Republican 55.00, Indipendent 42.00, Constitution 0.37, Green 0.31, Libertarian 0.20). Nelle elezioni del 2008 il candidato libertarian con 532995 voti, lo 0,40% di preferenze, si aggiudicato la quarta posizione.

Si caratterizza per il forte antistatalismo, la volont di escludere qualunque intervento statale in campo di Welfare State in particolare nel campo della salute pubblica (abolizione di ogni forma di assistenza sanitaria universale garantita), e l'abolizione di ogni forma di tassazione generalista (corrispondente all'IVA italiana).

Da alcuni decenni, questo termine usato soprattutto per definire, in senso pi ampio, quelle teorie che danno preminenza alla scelta individuale davanti alle pretese di qualunque potere politico.

Il movimento mostra sensibilit verso la protezione della propriet e della libert di mercato ed uso comune definire "libertarianism" (e spesso anche "propertarianism", per distinguerlo maggiormente dal libertarismo di matrice anarchica tradizionale e socialista) la corrente anarco-capitalista, cio la versione pi estrema del pensiero liberale, la quale ha trovato la propria espressione pi significativa in Murray N. Rothbard.

Tale "libertarianism" affonda le sue radici nella tradizione dell'individualismo americano professando l'idea di un mercato completamente sottratto ad ogni tutela statale, che lasci l'individuo padrone di s in ogni aspetto della vita dell'individuo, inclusi i servizi di protezione, la giustizia e il diritto. La maggioranza dei suoi teorici sono fautori del giusnaturalismo lockiano, ma esiste anche una variante utilitarista (David Friedman). In Europa i massimi esponenti di tale teoria politica sono Hans-Hermann Hoppe e Anthony de Jasay.

Esistono in seno al movimento libertariano americano ed europeo una variet[13][14][15][16][17] di tendenze:

I libertariani, sia europei che americani, giudicano contraddittoria con le premesse antistataliste la tradizionale avversione degli anarchici di tradizione socialista (es. Bakunin, Kropotkin, Malatesta, Chomsky, ecc.) ad ogni idea di un libero mercato basato sulla legittimit della propriet privata, sullo scambio volontario e su interazioni umane liberamente scelte.

A causa dei problemi semantici sopra evidenziati, l'uso dei termini "libertario/libertarismo" per indicare l'anarchismo classico, e dei termini "libertariano/libertarianismo" per indicare l'anarco-capitalismo, praticamente ovunque diffuso, tranne che nei paesi di lingua inglese. L'affinit dei due termini in ogni caso, rende frequente la necessit di disambiguazione.

Tra i movimenti che si rifanno alle ideologie libertariane ma che non viene da molti ritenuto propriamente libertarian si ritrova anche il movimento politico statunitense Libertarian National Socialist Green Party (LNSGP) della corrente nazional-libertariana verde, una organizzazione dalla dubbia reale esistenza[18] (non legata al Libertarian Party) che coltiva elementi di libertarianismo in un retroterra culturale e ideologico nazional-conservatore e ambientalista, improntando il suo programma alla difesa dell'identit nazionale e delle "esigenze ambientali", considerando comunque una degenerazione le tendenze di supremazia razziale tipiche del white power.

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